Gianluca Moretto

Gianluca Moretto

Incontrare le opere, seguire il percorso artistico che ha portato Gianluca Moretto a creare ed a chiedersi se ” Le idee ci sono prima che ci siamo noi o noi ci siamo prima che ci siano le idee?” è un gran privilegio.

Domande come questa: “Con i sensi tocco la materia e le sue infinite forme comprendendola, oppure le cose esistono prima e successivamente io le vedo concrete?” hanno portato ad una dichiarazione d’intenti che può essere riassunta con : ” Mi espando con le idee e visualizzo così un nuovo mondo da tramandare alle generazioni future…” Quale linguaggio migliore poteva scegliere per per realizzare questo concetto? Ovviamente la fotografia.

Ammirerete visioni impregnate di un pathos con cui saprà far parlare i volti umani, catturando luci naturali per dar corpo alle sue composizioni e scolpirle grazie allo studio ed all’uso di una luminosità che sappia far interagire luci ed ombre attraverso una memoria visiva che comprenda le suggestini degli altri sensi, da quelle tattili a quelle sonore. Un album che non è considerarsi com un compendio esaustivo delle sue opere ma, solo come l’inizio di un viaggio incredibile compiuto insieme alla sua creatività per trovare la forma ed il contenuto dell’armonia nella realtà idealizzata e nell’esperienza sensibile dell’autore..

Soffermiamoci con calma su ogni opera e lasciamoci proiettare nel futuro con la certezza che dal passato al presente sono state lasciate tracce simboliche pronte per essere identificate da artisti come Gianluca e tradotte in riflessioni e pensieri pronti a scolpire l’armonia attraverso il linguaggio fotografico. All’artista oltre che all’uomo interessano più le domande che le risposte e nelle sue visioni tale tensione creativa è immediata e percepibile in tutta la sua purezza e passionalità. Alcuni voi interessati alla pittura ritroveranno le suggestioni simboliche di Magritte, la drammaticità nell’uso delle luci e delle ombre di Caravaggio, i piani sequenza delle opere cinematografiche neorealistiche, la cura nei ritratti dell’espressività e dell’analisi psicolgica

Nelle sue opere incontreremo un universo di visioni dove il corpo femminile è armonia prima ancora che l’espressione della sua bellezza. La salvezza per Agostino è un effetto della “pulchritudo dei” e per Gianluca possiede la stessa tensione della grazia che può salvare l’umanità dall’oblio di se stessa. Il fotografo studia e ricerca l’eleganza del gesto, la finezza di un’idea creativa che reinterpreti la materia e salvi il mondo grazie alla sua ricerca per tradurre miti e vissuti sublimando la quotidianità ordinaria in un evento straordinario da tramandare alle future generazioni.

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Nelle visioni di questo autore l’armonia è tangibile, una cosa è bella in quanto serve all’equilibrio del mondo, perciò ecco che le forme del corpo di una donna vengono illuminate come in Caravaggio, con una luce naturale ed una potenza del gesto e della postura che ci fanno superare i contorni dell’immagine stessa.

Cosa voglia dire “bellezza” per il fotografo credo sia impensabile e banale provare in questa sede a trovare una risposta esauriente, è insufficiente seguendo questa prima carrellata delle sue opere giungere a scoprire e riconoscere tutte le fdopo visione si ha un quadro complessivo della ricchezza e varietà di contenuti ed ho perfino avuto la sensazione che all’artista oltre che all’uomo interessi che le sue domande giungano a noi per poi ripartire alla ricerca, non di risposte comuni, ma di domande ancora più complesse, in un’esponenziale crescita verso l’interesse dell’uomo per l’uomo.

Ci sono dei punti in comune tra i diversi linguaggi artistici quando si parla di cultura dell’immagine ma oggi i cambiamenti che avvengono all’interno del pensiero sia scientifico che filosofico viaggiano alla velocitè della luce e non ci consentono di soffermarci a sufficienza per poter riflettere a fondo su tali temi.

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Come intervenire in un tale dibattito con scelte, azioni, idee, accendendo quella scintilla che ci fa sentire il bisogno di creare qualcosa di nuovo che trasporti la nostra essenza nel tempo e nello spazio per raccontare come eravamo, in cosa abbiamo creduto e soprattutto cosa siamo riusciti a realizzare col pensiero. Pochi riescono a frenare questa corsa caotica del sapere e della conoscenza del mondo sensibile e decidendo con quali mezzi raggiungere l’armonia. Pochissimi tentano di trasmetterla, la maggiorparte si ferma in superficie, teorizzandola senza dargli corpo ed anima. Gianluca invece l’armonia non solo vuole conoscerla intimamente come esperienza di vita, va oltre e la la studia, la scompone, l’assorbe, la trasmette.

Le lingue europee se studiate ci fanno comprendere il senso di identità dei popoli che le parlano e quello dei propri vicini sia geograficamente che culturalmente. Tuttavia oggi viviamo nell’epoca delle immagini e quel che conta sta nel processo finito pronto ad identificare l’oggetto ed il soggetto che veicola l’armonia e non la sua mera descrizione.

” Nulla può essere bello se non è vero” questo è stato il punto di partenza della cultura europea riguardo al processo di identificazione dell’essenza della bellezza nella realtà e nelle opere artistiche. Dopodiché ” solo ciò che è bello può essere vero ” è la versione moderna che ha ribaltato il concetto permettendoci di avere miriadi di simboli pronti ad essere considerati espressione della bellezza In mezzo Goethe ha fornito con il “Faust” una riflessione ed una risposta più romantica e drammatica: ” Dura all’infinito perchè sei bello ed in quel momento potrò sentirmi appagato e decidere che tutto abbia una fine terrena “. Non è un caso che Mefistofele appaia a Faust promettendogli dif argli vivere un attimo di piacere tale da fargli desiderare che quell’attimo non trascorra mai. La bellezza in questo caso è fonte di distruzione per Faust come esperienza di piacere e di vita.

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Alla fine la saggezza popolare prevale su ogni tipo di riflessione: ” Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace ” ovvero è una questione di gusto, da non mettere mai in discussione senza tante riflessioni etiche o filosofiche.

Questa premessa mi aiuta a rispondere alla domanda: “Cosa significa la bellezza oggi, quella femminile che miti realizza e resuscita ? Cosa significa per Gianluca Moretto in funzione delle sue opere fotografiche? Ogni epoca ha il suo concetto di bellezza da portare avanti, sia da un punto di vista del significato della parola “bellezza” che per l’identificazione della sua forma e dei suoi contenuti nell’esperienza sensibile che fa parte dei vissuti di ogni essere umano. La chiave interpretativa più geniale è data dal filosofo e matematico Pitagora, che ha creato il concetto di “armonia” nel rapporto tra i numeri che devono portare ad un’unità.

C’è un’unità da cui tutto dipende, equilibri che esistono tra i numeri, gli astri, nella musica, Gianluca ogni volta che fotografa cerca tale armonia ed anche senza saperlo si coglie una tensione unica ed irripetibile che porta ad un mondo perfetto, ad una forma geometrica dati da un triangolo perfetto equilatero, che contiene la perfezione dei numeri, dal numero al numero quattro il mondo sta al suo intero.

Come mai nel mondo della linea tre più quattro fa sette, invece nel mondo del quadrato, il quadrato di tre più il quadrato di quattro fa cinque (5 alla seconda, ovvero 16 + 9 = 25).

La bellezza è un concetto con un vuoto di contenuto teorico tale da poter essere applicartoa qualsiasi cosa. Ciò non accade con il concetto di armonia che è una termine di convincimento filosofico, ovvero si possono ricercare le varie ipotesi di armonia che compongono l’universo, ricerca alla base della visione di tutte le cose, scoprendo che Armonia è un concetto etico, definibile, uniforme, coinvolgente perchè corrisponde all’equilibrio matematico insito in tutte le cose.

Da qui si parte per definire non la bellezza ma l’armonia di una donna nei suoi volumi, nelle geometrie del suo corpo, nella sua femminilità che trae energia e si irradia a partire dalla sua superficie significante.

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Nelle immagini di Gianluca esiste l’armonia che si crea tra il corpo e l’essere che lo abita, alla pelle che indossano sia le ossa, i muscoli ed i tendini che quella indossata dall’anima, chiamata comunemente mente e che comprende la sensibilità ele emozioni da cui traggono origine i pensieri e la creatività.

Proviamo un senso di equilibrio che porta all’armonia se ci immergiamo nelle sue visioni, non pensiamo semplicemente che sono belle le fotografie, le modelle, la luce, il contesto in cui l’autore le ha fatte interagire con il proprio corpo, con rimandi pittorici, con la perfezione dei volumi e delle geometrie delle linee, delle loro forme e movimenti : appena scorgiamo le sue immagini ci fermiamo ad osservarle e lasciamo fluire l’armonia in noi consapevoli che qui siamo di fronte ad un compendio di simboli che da ogni tempo e luogo sono stati creati e trasmessi attraverso le arti per farci cambiare modo di percepire ciò che siamo ed il mondo in cui viviamo.

Sublimiamo quel che viviamo per farlo sopravvivere a noi stessi e lasciare ai posteri il meglio di noi. Speriamo che un giorno possano essere incuriositi dalle nostre esperienze osservando le opere che sono giunte fino al loro universo, per analizzarle, conoscerle, capire da dove provengano senza smettere di discuterne ed esserne affascinati, un continuo divenire che è parte essenziale della nostre capacità cognitive e del flusso delle idee come esseri pensanti.

Questa è l’eternità cui tendiamo? Forse, di sicuro da secoli artisti come Gianluca tentano di svelare la magia dell’armonia sottoponendo alla loro esperienza sensibile la capacità sia cognitiva che emozionale di fronte al corpo di una donna, al volto di un uomo che sappia comunicare interpretando i suoi ed i nostri vissuti, dalle esperienze più drammatiche a quelle per cui è nata la commedia a teatro, la letteratura, i viaggi fantascientifici della creatività umana e la riflessione sulla natura dell’uomo. Da dove veniamo e dove stiamo andando fa parte della ricerca dell’armonia.

Il fotografo vede, guarda, sogna, intuisce, elabora, crea, vive! Che siano modelle, attori o uomini comuni tutto ciò che li unisce è la curiosità di un artista e di un uomo alla ricerca della loro anima, del loro equilibrio sia di forma che di contenuto. L’intento di Leonardo Fibonacci era quello di trovare una legge matematica che descrivesse la crescita di una popolazione di conigli e da ciò siamo giunti alla sezione aurea ed all’armonia come tensione verso la ricerca dell’armonia. L’essere umano è sorprendente, dai primi manufatti per rendere più agevoli le mansioni quotidiane per sopravvivere dell’uomo primitivo siamo passati alla realizzazione di opere che nutriranno il nostro bisogno di armonia, cibo quotidiano per la mente e l’anima.

 

 

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Qualcuno ha pensato bene di illuminarci sostenendo che con l’arte non si mangia ed è inutile dedicarle tempo ed energie, smantellando il nostro sistema scolastico, il teatro, le l”intento di Leonardo Fibonacci era quello di trovare una legge matematica che descrivesse la crescita di una popolazione di conigli.larmoniche italiane ovvero le orchestre sinfoniche, la storia, diminuendo le ore di storia dell’arte nelle scuole superiori in un paese in cui si trova il 70% del patrimonio artistico mondiale.

La passione, l’amore per il sapere ed il suo sviluppo, la ricerca dell’armonia in tutte le sue forme ha assunto accenti talmente surreali da essere oggigiorno, disgreganti e disorganici, confusi e difficilmente rintracciabili i canali di comunicazione degli artisti per scambiarsi idee ed esperienze, progetti ed opere.

Chi crea appare come separato in casa da chi fruisce della sua opera, in un gioco di specchi deformati dalla velocità di acquisizione dei singoli stimoli e dalla scelta dei linguaggi operata dai mass media e dalle mode imperanti.

Proviamo a fermarci di fronte a quel che ci interessa e ci colpisce, a capire cosa ci attrae e ci affascina, poniamoci più domande che risposte e forse la fotografia potrà riuscire ad unire e far incontrare coloro che si trovano laddove si è creata una frattura tra la genesi delle cose ed i giudizi che diamo delle stesse, privandoci dell’armonia che contengono.

Tempi e percorsi si possono fondere se siamo consapevoli di quel che vogliamo realizzare o più semplicemente capaci di comunicarlo e, coloro cui rivolgiamo la nostra creatività, che vanno indentificati e resi partecipi della connessione tra i vari universi dell’immaginazione di cui dispongono ed i canali di chi crea nuove interazione fra loro.

Grazie alla decisione di fermarsi per ammirare un album fotografico, decidendo di approfondire le suggestioni e l’esperienza estetica che sta alla base di tali opere, si entra in connessione con l’esperienza sensibile di Gianluca pronti ad acquisire le fascinazioni sull’armonia e sui miti simbolici che prendono vita fotografia dopo fotografia.

Grazie Gianluca per aver condiviso le tue visioni, grazie alle affabulazioni filosofiche, asrtistiche, letterarie e storiche di Philippe Daverio cui ho fatto riferimento per meglio esprimere i termini ed i concetti che ritroviamo nelle opere artistiche di ogni tempo e luogo, comprese quelle proposte dall’autore delle fotografia che troverete nell’album, per meglio districarsi tra i concetti di “bellezza”, “armonia”, “matematica”, ” Numero di Fibonacci” , ” Sezione Aurea”.

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Vivrete con tutti i sensi veicolati dalla vista la creatività di questo impareggiabile autore che fonde la sua conoscenza degli strumenti dei linguaggi delle arti visuali per plasmare il pensiero e dar corpo al desiderio tutto umano di trasmettere il mito e le forme infinite dell’armonia in opere visionarie, oniriche, sensuali che stimolino a pensare e riflettere sulla natura dell’uomo e del suo divenire.

P.P.

FANTASY Gianluca Moretto Autoritratto

PER APPROFONDIRE L’OPERA DELL’AUTORE IL LINK DEL SUO SITO WEB:

HTTPS://WWW.MORETTOGIANLUCA.COM/?FBCLID=IWAR0Q7FSW420ACWE9IAU6FSLGQKJ19CO9HQYA81T7EJMNO4B0EIKIIFSOPSK

L’evoluzione del nudo nella storia dell’arte

CRITICA IMPURA

Hippolyte Flandrin, Giovane uomo seduto in riva al mare, 1855 Hippolyte Flandrin, Giovane uomo seduto in riva al mare, 1855

Di SALVATORE SANFILIPPO

Nella storia dell’arte, da sempre, i soggetti figurativi fanno parte di ampie categorie che presentano caratteristiche comuni. Si tratta infatti di opere che, nel tempo, condividono il contenuto, la funzione e la destinazione: tra questi spiccano soprattutto il ritratto, la natura morta, il paesaggio e il nudo. Quest’ultimo sarà il tema che svilupperò in questo mio saggio, allo scopo di analizzare, nello stesso tempo, la sua evoluzione nel corso dei secoli e la sua importanza nel culto della bellezza sino ai giorni nostri. È pur vero che l’uomo è sempre stato attratto da se stesso e dal sogno di riuscire a comprendere gli aspetti che lo riguardavano, tra cui anche la stessa attrazione per l’immagine di sé. Il valore dato esteticamente al nudo nel corso dei secoli è il frutto di diversi sistemi culturali, spesso contrastanti…

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Pam Reynolds

Esperienze di pre-morte

Pam Reynolds (nome d’arte) fu una bambina prodigio dotata di straordinario talento nel suonare il violino ed il pianoforte, con un training di virtuoso nel repertorio classico, e una carriera come cantante e arrangiatrice nel mondo della musica. Madre di 3 figli, nel 1991, all’età di 35 anni, Pam dovette sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione di un aneurisma arterioso di grandi dimensioni che la metteva in pericolo di vita. Infatti la rottura dell’aneurisma avrebbe provocato la distruzione del tronco cerebrale e la morte (il suo caso è riportato nel libro di Michael Sabom Light and Death).

Le dimensioni e la posizione dell’aneurisma, tuttavia, ne precludevano la rimozione mediante le consuete tecniche neurochirurgiche. Come estrema risorsa, Pam fu indirizzata ad un istituto di Phoenix, Arizona, nel quale un neurochirurgo utilizzava una particolare procedura d’intervento conosciuta come “arresto cardiaco ipotermico”. Questa tecnica permetteva di rimuovere chirurgicamente l’aneurisma senza…

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“Sono già stato qui”…La luce improvvisa e il déjà vu di Dante Gabriel Rossetti (in memoriam)

La Sfinge Senza Enigmi (per una poesia sopravvivente)

Luce improvvisa

Sono già stato qui,
Ma quando o come non saprei dire
Conosco l’erba oltre la porta,
Il dolce odore pungente
Un suono, come un singhiozzo, le luci attorno alla baia.

Sei stata mia prima
Quanto tempo fa non saprei dire
Ma proprio quando al volo della rondine
il tuo collo si è girato in quel modo
Un velo è caduto – e ho saputo tutto di te.

È stato così anche prima?
E non fa così anche il tempo con il suo turbinio incessante
Che ancora una volta d’amore colma le nostre vite
A dispetto della morte,
E giorno e notte istilla una delizia ancora?

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Sudden Light

I have been here before,
But when or how I cannot tell:
I know the grass beyond the door,
The sweet keen smell,
The sighing sound, the lights around the shore.

You have been mine before,—
How long ago I may…

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Thomas McGrath, i versi nel labirinto di un mondo disumano

STUDIO HOMO RADIX

UN ARTICOLO DEDICATO AL POETA AMERICANO E MARXISTA

E’ uscito ieri sulle pagine de Il Manifesto un articolo firmato da Tiziano Fratus e dedicato ad uno dei suoi poeti più amati, l’americano Thomas McGrath. Buona lettura e buona scoperta.

Titolo: Thomas McGrath, i versi nel labirinto di un mondo disumano

https://ilmanifesto.it/thomas-mcgrath-i-versi-nel-labirinto-di-un-mondo-disumano/

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thomas mcgrath | death song poems

poetry dispatch & other notes from the underground

Poetry Dispatch No. 244 | June 24 2008

Thomas McGrath

I have been a long time in this emptiness
Most of it wasted…
Out here it is so easy for the fool,
Mad in his isolation,
To mistake the solitude of his own poor soul for a diamond

I’ve mentioned my old bookseller-friend from Chicago, Paul Romaine on other occasions (profiled in CHI TOWN), a mentor of sorts, who put the books of numerous socially conscious writers into my hands, suggesting: to be a real writer in America you must engage yourself with larger issues…matters of injustice…racial intolerance, “big business” (as it was called then), war, labor, the plight of the working class.

One of these writers was the poet Tom McGrath and his bookLETTER TO AN IMAGINARY FRIEND. I remember buying the paperback when it first came out in 1962 (Swallow Press), and finding it tough…

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Thomas McGrath, due poesie luminose

STUDIO HOMO RADIX

UN GIGANTE SILENZIOSO

Quanto adoro il lavoro e la figura del poeta Thomas McGrath (1916-1990). Nato nel Nord Dakota è stato soldato, ha militato nel partito comunista e per questo è stato perseguitato nella stagione di caccia alle streghe condotta dalla commissione del senatore McCarthy. Ha vissuto e studiato e insegnato in varie università, nel Meine, in California, nel Nord Dakota, a New York, nel Minnesota; è stato sceneggiatore di documentari e ha guidato la rivista Crazy Horse. E’ autore di una ventina di opere, racolte poetiche, un romanzo, due storie per bambini, di cui la più nota è il poema in quattro parti Letter to an imaginary friend (pubblicato fra il 1962 e il 1985, edizione integrale postuma, nel 1997). Infine si è spento a Minneapolis. In Italia? Non pervenuto.
Traduco qui due poesie tratte da Selected Poems (1938-1988) – Copper Canyon Press, Port Townsend, 1988, volume che…

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Congratulations to Andreas Star Reese and Minny Lee for getting HM

What We Saw

Congratulations to our Andreas Star Reese and Minny Lee for getting Honorable Mentions at 2011 International Photography Awards.

You can view their series by clicking on images below.

Andrea Star Reese ” Restraint (Pasung) / Without Restraint” (Deeper Perspective category)

Andrea Star Reese “Marapi’s Breath” (Deeper Perspective category)

Minny Lee “Self-portrait, Mestre, Italy” (Self-portait category)

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